“Dei due sentieri scelsi il meno battuto per non scoprire in punto di morte che non ero vissuto.
Il cavallo e il suo branco: personalità e relazione, una costante ricerca di equilibrio che rendono questo animale squisitamente complesso.
La mia passione equestre è molto giovane, ma ha ridefinito la mia vita.
Ho iniziato ad approcciarmi a questo mondo con una prospettiva che non sentivo mia e che non mi soddisfaceva, quella dell’equitazione classica.
Ad un certo punto del mio percorso ho voluto rimettere tutto in gioco, seguendo un’esigenza avvertita fin da subito, che chiedeva risposte diverse a quelle già ottenute.
Ho cambiato così il mio tipo di sguardo, scoprendo l’approccio cognitivo-relazionale, e le risposte che cercavo le ho trovate mettendo in discussione le domande stesse.
E più imparo ad approcciarmi al cavallo ed al branco, più so di non conoscerne mai abbastanza, e ne sono ben lieta, non volendo cadere in un metodo, precludendo così qualsivoglia cambiamento – che significa anche crescita, sviluppo, creatività.. un passo fuori dall’ordinario.
Così come il mio viaggio: iniziato puntando alla relazione come fine e mai come mezzo. Invece si è rivelata anche questo, perché la sua ricerca e la sua costruzione mi hanno portata a lavorare su sentimenti da tempo dimenticati: ho dovuto ri-percepire lo sfondo attorno a me per mettere a fuoco me stessa, aprirmi alla soggetività dell’altro per distinguere la mia.

Percependo il mondo fuori ho riscoperto un mondo intero dentro di me.
Flavia Iafisco