Equietica

“Dei due sentieri scelsi il meno battuto per non scoprire in punto di morte che non ero vissuto.

Leggere il cavallo e il suo branco: soggettività, alterità e relazione, una costante ricerca tra equilibrio e contaminazione, che rende l’osservare e l’interagire con questo animale un’esperienza sorprendentemente complessa.

La mia passione equestre è giovane, ma ha ridefinito la mia vita.
Ho iniziato ad approcciarmi a questo mondo con una prospettiva che non sentivo mia e che non mi soddisfaceva, quella dell’equitazione classica. Ad un certo punto del mio percorso ho voluto rimettere tutto in gioco, seguendo quell’esigenza avvertita fin da subito, che chiedeva risposte diverse da quelle già ottenute.
Ho cambiato così il mio tipo di sguardo, scoprendo l’approccio cognitivo-relazionale, e le risposte che cercavo le ho trovate mettendo in discussione le domande stesse. 

Attraverso questo sito voglio portare avanti il mio progetto, occupandomi di ciò che davvero mi appassiona: la gestione etica del branco e della relazione con i cavalli. Proprio ora che sento di aver trovato la mia strada, so di essere immersa in un cammino senza tappe predefinite, consapevole di non saperne ancora abbastanza, e ne sono ben lieta: è solo l’inizio. Mi sto dedicando allo studio degli Equidi e dell’Etologia con costanza, perché quello che più mi gratifica è la dimensione della relazione: questa però non può prescindere dal conoscere e riconoscere l’alterità. Per questo viaggio non ho un metodo da vendere, una procedura standard di cui cadere vittima, precludendo così qualsivoglia cambiamento — che significa anche apertura, crescita, sviluppo, creatività.. un passo fuori dall’ordinario. Ho però tanto posto per chi vorrà accompagnarmi o essere accompagnato!

Su questo sito troverete quello che mi propongo di condividere e divulgare, è ancora in divenire e credo lo resterà sempre. Un po’ come il mio viaggio, iniziato puntando alla relazione come fine e mai come mezzo, quando invece poi si è rivelata anche questo: mi ha portata a lavorare su sentimenti da tempo dimenticati, ho dovuto imparare a percepire lo sfondo attorno a me per mettere a fuoco me stessa, aprirmi alla soggettività dell’altro per distinguere la mia.

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Percependo il mondo fuori ho riscoperto un mondo intero dentro di me.


Flavia Iafisco