La mente del cavallo

Credo non ci sia nulla di più affascinante e misterioso della mente, che si tratti di quella umana o di altre specie. È un mondo che, nonostante gli innumerevoli studi, il progresso scientifico e ciò che ad oggi sappiamo, resta in parte inaccessibile, un teatro di rappresentazioni ed istinti, di forze che si muovono e si coinvolgono.
La mente del cavallo è un sistema complesso (cum plècto ovvero intrecciato, tessuto insieme) costituito da componenti che agiscono assieme in maniera sinergica: è un entità sistemica, che non risponde ad un algoritmo lineare, prevedibile o ripetibile, in cui tutti gli elementi sono collegati tra loro e dipendenti l’uno dall’altro. Per questo motivo la sola chiave di lettura possibile è di tipo olistico, che tenga conto cioè dello sguardo d’insieme: non è sufficiente indagare le singole componenti e le loro leggi, poiché il sistema nella sua interezza ha nuove leggi proprie, date dalle interconnessioni dei i vari elementi. Ogni mente è unica, irreplicabile, irripetibile.

L’approccio cognitivo considera il comportamento come frutto degli stati interni del soggetto, dunque proprio della sua mente. Ecco che quindi per intervenire sul comportamento del cavallo bisogna conoscere quest’ultima, come funziona e come poterla arricchire, così da rendere l’animale capace di interagire col mondo esterno, in maniera adeguata e funzionale.

Di cosa è fatta la mente?

Le parti che la compongono, che come abbiamo detto dipendono reciprocamente, possono essere:

  • Innate — è il retaggio filogenetico, non si può ampliare o limare: è la dotazione scritta nel dna del soggetto, che si porterà dietro per tutta la vita; è il suo equipaggiamento di base, strumenti a disposizione della specie.
  • Relazionali — componenti sviluppate dall’individuo durante la sua vita nella relazione con gli altri.
  • Esperienziali — conoscenze o dotazioni acquisite tramite l’esperienza personale.

Quando si pensa al sistema mente bisogna considerare tutte le sue parti, dunque motivazioni, emozioni, rappresentazioni, memoria ecc., così come anche il modo in cui vengono messe in atto: nel riflettere, rielaborare e poi risolvere le sfide della realtà esterna. L’approccio cognitivo è un approccio solutivo, portato cioè a trovare soluzioni.